Nuova Riveduta:

Ebrei 12:26

la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa: «Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo».

C.E.I.:

Ebrei 12:26

La sua voce infatti un giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo.

Nuova Diodati:

Ebrei 12:26

la cui voce scosse allora la terra, ma che ora ha fatto questa promessa, dicendo: «Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo».

Riveduta 2020:

Ebrei 12:26

la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: “Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo”.

La Parola è Vita:

Ebrei 12:26

Quand'egli parlò dal Monte Sinai, la sua voce fece tremare la terra, ma: «La prossima volta», ha promesso il Signore, «non scuoterò soltanto la terra, ma anche il cielo».

La Parola è Vita
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Riveduta:

Ebrei 12:26

la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo.

Ricciotti:

Ebrei 12:26

La sua voce allora scosse a terra, ora ha promesso dicendo: «Ancora una volta io scuoterò non solo la terra ma anche il cielo».

Tintori:

Ebrei 12:26

a colui la voce del quale scosse allora la terra, ed ora fa questa promessa, dicendo: Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo.

Martini:

Ebrei 12:26

La voce del quale scosse allora la terra: e adesso fa promessa, dicendo i ancora una volta; e io sommoverò non solo la terra, ma anche il cielo.

Diodati:

Ebrei 12:26

La cui voce allora commosse la terra; ma ora egli ha dinunziato, dicendo: Ancora una volta io commoverò, non sol la terra, ma ancora il cielo.

Commentario abbreviato:

Ebrei 12:26

18 Versetti 18-29

Il monte Sinai, su cui si formò lo Stato della Chiesa ebraica, era un monte che si poteva toccare, anche se era proibito, un luogo che si poteva sentire; così la dispensazione mosaica era molto legata alle cose esteriori e terrene. Lo Stato del Vangelo è gentile e condiscendente, adatto alla nostra debole struttura. Sotto il Vangelo tutti possono avvicinarsi con coraggio alla presenza di Dio. Ma i più santi devono disperare, se giudicati dalla legge santa data dal Sinai, senza un Salvatore. La chiesa del Vangelo è chiamata Monte Sion; lì i credenti hanno una visione più chiara del cielo e un temperamento più celeste dell'anima. Tutti i figli di Dio sono eredi e ognuno ha i privilegi del primogenito. Se si suppone che un'anima si unisca a quella gloriosa assemblea e chiesa di lassù, che non conosce ancora Dio, che ha ancora una mentalità carnale, che ama questo mondo e questo stato di cose, che guarda ad esso con un occhio indugiante, che è pieno di orgoglio e di malizia, che è pieno di lussuria, tale anima sembrerebbe aver sbagliato la sua strada, il suo posto, il suo stato e la sua compagnia. Sarebbe a disagio con se stessa e con tutti coloro che la circondano. Cristo è il Mediatore di questa nuova alleanza, tra Dio e gli uomini, per riunirli in questa alleanza, per mantenerli uniti, per supplicare Dio per noi e per supplicare noi per Dio, e infine per riunire Dio e il suo popolo in cielo. Questa alleanza è resa stabile dal sangue di Cristo asperso sulle nostre coscienze, come il sangue del sacrificio era asperso sull'altare e sulla vittima. Questo sangue di Cristo parla a favore dei peccatori; non invoca vendetta, ma misericordia. Guardate dunque di non rifiutare la sua chiamata benevola e la sua offerta di salvezza. Non rifiutate Colui che parla dal cielo con infinita tenerezza e amore, perché come possono sfuggire coloro che si allontanano da Dio per incredulità o apostasia, mentre Egli li prega così benevolmente di riconciliarsi e di ricevere il suo eterno favore? Il fatto che Dio abbia trattato con gli uomini sotto il Vangelo, in un modo di grazia, ci assicura che tratterà con i disprezzatori del Vangelo, in un modo di giudizio. Non possiamo adorare Dio in modo accettabile se non lo adoriamo con riverenza e timore divino. Solo la grazia di Dio ci permette di adorare Dio in modo corretto. Dio è lo stesso Dio giusto e retto sia sotto il Vangelo che sotto la legge. L'eredità dei credenti è assicurata e tutte le cose che riguardano la salvezza sono date gratuitamente in risposta alla preghiera. Cerchiamo la grazia, per poter servire Dio con riverenza e timore divino.

Riferimenti incrociati:

Ebrei 12:26

Eso 19:18; Sal 114:6,7; Abac 3:10
Eb 12:27; Is 2:19; 13:13; Gioe 3:16; Ag 2:6,7,22

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